IL LATO OSCURO DEL 5G – PATRIZIA GENTILINI

Byoblu torna a parlare del 5G, la quinta generazione di una tecnologia che irradia un segnale elettromagnetico pervasivo e onnipresente, che potrebbe cambiare le nostre vite. L’Alleanza Nazionale STOP5G ha portato alla Camera dei Deputati le sue preoccupazioni sui rischi per la salute di questa tecnologia. Al convegno che si è tenuto il 5 novembre, la dottoressa Patrizia Gentilini, medico oncologo, ha ammonito sui rischi per la salute derivanti dall’esposizione ai campi elettromagnetici. Ormai le tecnologie che emanano campi elettromagnetici sono pervasive, e tra non molto si passerà al 5G, per soddisfare l’esigenza di ottenere una maggiore velocità di trasmissione dati. Secondo alcuni studi, tuttavia, sono diversi i danni che questo cambiamento potrebbe provocare . La dott. Gentilini sostiene che “se il 5G fosse un farmaco non avrebbe mai superato neppure la fase preclinica, perché un farmaco ha una fase di ricerca, di sperimentazione preclinica, clinica che dura anche anni, ma per quanto riguarda questo tipo di frequenze e l’evoluzione della tecnologia digitale, nessun tipo di regolamentazione è stato fatto”. E allora una domanda sorge spontanea: ne abbiamo veramente bisogno? E anche se la risposta fosse sì, perché non si accertano prima tutte le possibili ricadute sul nostro benessere psicofisico, e addirittura sulla salute stessa? Come ha fatto Bruxelles (la capitale del Belgio dove risiede il Parlamento Europeo) che incredibilmente ha vietato il 5G, sostenendo che “non si fanno sperimentazioni sui cittadini”. Guarda qui la versione integrale del convegno: https://go.byoblu.com/5GCamera ___ Vieni a discuterne qui, siamo già a centinaia di migliaia: http://www.byoblu.com/unisciti-alla-g…

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Notizie e politica

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110 Economisti italiani scrivono atto d’accusa a Lagarde e von der Leyen

110 economisti italiani scrivono un vero e proprio J’accuse all’attuale classe dirigente, tecnocrate, europea. A detta loro incapace e fallace, incapace di capire cosa sta accadendo.

Ben 110 economisti provenienti dalle maggiori università italiane, hanno pubblicato su MicroMega una lettera aperta alla Banca centrale europea (Bce) ed all’Unione Europea, una lettera che non è solo un appello, ma anche un J’accuse “all’attuale classe dirigente europea”, che “neanche di fronte a un disastro è disposta a prendere atto che le idee che hanno guidato finora la politica economica sono profondamente sbagliate.”

“Questa classe dirigente pretende che tali idee interpretino il modo migliore di far funzionare i mercati, elevati a mitici giudici di ciò che è giusto e ciò che non lo è e di fatto sostituiti al processo democratico. Ma proprio la reazione dei mercati alle prime decisioni dei ministri finanziari e poi della Bce su come fronteggiare l’emergenza hanno sepolto sotto una valanga di vendite da panico la palese incomprensione della situazione da parte dei massimi dirigenti europei, costringendoli a frettolosi tentativi di riparazione.”

È contenuta in questo passaggio la profonda distanza che c’è, quindi, non solo tra una parte della politica italiana, ma anche di una parte degli economisti italiani nei confronti di chi oggi governa l’Unione Europea.

Una lettera che mette in luce, quindi, un disagio italiano nei confronti delle istituzioni europee che non è solo interpretato da una porzione della politica italiana a beneficio dei cittadini italiani delusi dall’Ue, ma che è ben presente anche in una parte degli accademici… quanto meno degli economisti italiani.

La fallacia delle loro teorie

Non usano mezzi termini i 110 economisti italiani, bollando come fallaci le teorie attuali dei “leader e tecnocrati” europei.

E accusano la leadership europea di aver sospeso le regole come il Patto di stabilità solo temporaneamente, sottointendendo che al termine dell’emergenza “riprenderanno ad operare pienamente”.

Il Mes salva nulla

Messo in discussione anche il Mes quale Fondo salva-Stati, il quale, affermano, “è rimasto ai margini degli annunci, a riprova che non è in grado di salvare nulla.”

“Si tratta in effetti solo di uno strumento di disciplina che gli Stati egemoni vogliono usare per imporre il loro dominio su quelli che cadano in difficoltà. Ne vogliono fare la chiave di accesso agli interventi della Bce, una chiave che sarebbe pagata con la ‘grecizzazione’ di chi incautamente vi facesse ricorso, ossia l’impoverimento del paese e la sua successiva spoliazione da parte delle economie più forti.”

tratto da: https://it.sputniknews.com/ – link articolo: https://sptnkne.ws/BNF6

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Firenze, ecco come lo Stabilimento farmaceutico militare produce ogni giorno 2.000 litri di disinfettante che uccide il coronavirus in 60 secondi

Alcol etilico denaturato (96%), acqua ossigenata (3%), glicerolo e acqua depurata (qb). È la ricetta che gli esperti dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze (Scfm) seguono per produrre un litro di soluzione idroalcolica, in linea con i dettami dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Guarda il video al link sotto:

https://www.rainews.it/tgr/toscana/video/2020/03/tos-coronavirus-firenze-istituto-farmaceutico-militare-1fe42d95-18b6-44a1-b32a-31e89f7db68f.html

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Una serata a sostegno del Comitato Alberi Sesto Fiorentino.

A quasi un anno di distanza dall’abbattimento dei 52 alberi nel Viale XX Settembre, il Comitato per la tutela degli alberi di Sesto Fiorentino ha organizzato questa serata per illustrare il percorso svolto e la situazione del verde urbano nella nostra città. Saranno proiettate immagini e mostrati dati, documenti e tanti dettagli di una vicenda che ha svelato una amministrazione comunale scarsamente sensibile alle tematiche ambientali e facilmente irritabile nei confronti dei cittadini che chiedono spiegazioni delle scelte attuate.

Link al video della serata: https://youtu.be/enmJ4tKusu8

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Jeremy Rifkin e il patto verde.

Giorgio Zanchini incontra Jeremy Rifkin.
“E’necessario un grande patto verde e bisogna fare in fretta”, è questo l’allarme che lancia nel programma Quante Storie, il celebre economista statunitense Jeremy Rifkin, da anni impegnato a dipanare la matassa creata tra lo sviluppo del pianeta e la sua condizione ambientale. Ma come gestire senza traumi la transizione tra l’era dei combustibili fossili e quella basata su una produzione più sostenibile? La risposta di Rifkin delinea una visione politica che potrebbe rivoluzionare l’economia globale e nello stesso tempo salvare la vita sulla Terra.

https://www.raiplay.it/raiplay/video/2019/10/quante-storie-del-23102019-Jeremy-Rifkin-d638384f-da00-4ada-877f-d4f72d1b4f5e.html

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