Alternative all’inceneritore

Le alternative possibili all’inceneritore.

9729240-l-39-ecologia-del-riciclo-riutilizzo-e-riduzioneNegli USA e in Germania non li costruiscono più. Gli inceneritori sono stati sostituiti, negli USA, dalla raccolta differenziata spinta e in Germania con impianti di Trattamento Bio-Meccanico dei rifiuti.

“Gli inceneritori sono proposti ai paesi in via di sviluppo e anche all’Italia” afferma il Prof. Federico Valerio (Direttore dl Dipartimento di Chimica Ambientale dell’istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro-Genova), intervenuto alla conferenza sulle “Alternative agli Inceneritori”

Sono stati analizzati gli effetti positivi e negativi delle diverse tecnologie: Incenerimento, Gassificazione, Trattamento Bio-Meccanico, Discariche e il processo di Raccolta Differenziata, con dati relativi al loro impatto ambientale e sulla salute.

In Italia di inceneritori ne sono stati programmati un centinaio. Mentre la Germania si è fermata a 73 impianti e negli USA è stata interdetta la costruzione di nuovi impianti di incenerimento.

Questo perché gli inceneritori sono pericolosi non solo per i fumi inquinanti, ma soprattutto per le ceneri e i fanghi residui, che contengonometalli pesanti tossici e devono essere smaltiti come tali e a costi molto alti. Quindi bruciare i rifiuti negli inceneritori non risolve per nulla il problema nè ci ripara dalle conseguenze negative. Lo smaltimento dei fanghi degli inceneritori costa circa 141 € /tonn

Il problema principale dei MPC (Materiali Post Consumo), cioè i nostri rifiuti, è che sono composti per il 55% di frazione bio-degradabile,  i materiali organici. E’ questa ‘frazione umida’ che genera i problemi di inquinamento più grossi sia per le discariche che per i sistemi di incenerimento.

TRATTAMENTO BIO-MECCANICO

Con il trattamento bio-meccanico, il problema della parte bio-degradabile dei rifiuti viene risolta in modo naturale.  I rifiuti vengono stoccati per una settimana in un grande container nel quale viene insufflata aria calda a 50-60° C. In questo modo vengono attivati i batteri aerobici che degradano la frazione biologica ancora presente nei materiali conferiti.

Una volta risolto il problema della frazione bio-degradabile, la parte solida rimanente può essere agevolmente riposta in discarica o incenerita, minimizzando la produzione di liquami, odori e inquinanti.

E’ un concetto che sta prendendo piede: a Mestre è già in funzione un impianto di Trattamento Bio-Meccanico. La parte biodegradata è utilizzata come fertilizzante e le balle di materiale secco vanno ad alimentare la centrale elettrica di Fusina.

In Germania sono stati costruiti negli ultimi 10 anni, parallelamente agli inceneritori esistenti, ben 64 impianti di Trattamento Bio-Meccanico per circa 6.122.000 t/anno di MPC, contro i 17.500.000 di t/anno trattate dagli inceneritori.

I costi di realizzazione del Trattamento Bio-Meccanico? Un quinto del costo degli inceneritori e tempi di raalizzazione di 2 anni rispetto ai 5 degli inceneritori.

Ciò nonostante, a causa degli enormi investimenti effettuati sugli inceneritori, si è tentato di renderli più appetibili, riconvertendoli in Cogeneratori e Termovalorizzatori per la contemporanea generazione di energia elettrica ed acqua calda per il riscaldamento urbano, o per la produzione di Gas (gassificatori), funzionanti a bassa temperatura (400° C invece dei 1.100°C dell’inceneritore).

In entrambi i casi le statistiche dei fattori di inquinamento sono abbastanza simili. Si vede che i maggiori inquinanti sono presenti in elevate quantità sia negli Inceneritori che nei Gassificatori.

L’esempio dell’inceneritore di Brescia.

Si è partiti da un impianto di trattamento per 200.000 tonnellate di rifiuti, e si è giunti a 700.000 tonnellate per renderlo economico. Ma allo stesso tempo è diminuita sensibilmente la racolta differenziata e sono aumentati i problemi per la salute dei cittadini di Brescia. In pratica, a fronte di un minor sforzo da parte del cittadino (“incentivato” a gettare tutto nel cassonetto anziché applicare la raccolta differenziata), si ottiene in cambio un peggioramento della qualità della vita, non avvertibile nell’immediato, ma nel lungo periodo.

(Fonte articolo qui)

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